sono solo pensieri in ordine sparso

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18 febbraio 2013

6.7 femminicidi













Stava tornando a casa, era un po' più tranquilla adesso, non gli piaceva essere arrabbiata con il suo amore.
Aveva comprato due cioccolatini, glieli avrebbe dati insieme a un bacio ed un abbraccio. Non poteva stare adirata con il suo amore, per nessun motivo. 
Infilata la chiave nella toppa della porta e aperta lo aveva visto seduto sul divano.
Si era avvicinata sorridente per abbracciarlo e porgergli i cioccolatini, lui si era alzato. Non sorrideva però. In punta di  piedi per baciarlo, aveva voglia di stringerlo forte: il pugno gli arrivò dritto sulla mascella facendole volare un dente contro la parete. Il collo ebbe uno scatto secco nella torsione sotto la forza del pugno. Sentì il sapore ferroso del sangue in bocca e vide lo schizzo sulla parete bianca. Non fece in tempo a capire, si portò una mano alla bocca. Un pugno al plesso solare la lasciò senza fiato: una fitta di dolore sparata direttamente nel cervello, mancanza di aria, paura. Caddè in ginocchio tenendosi lo stomaco quando arrivò un calcio nelle costole, rotolò a terra e cercò di ripararsi con le braccia. Aveva paura. Cercò di guardarlo mentre dalla sua bocca usciva due sillabe sole: NO. Lo vide in faccia e la sua paura si trasformò in terrore. 
Mentre continuava a tirarle calci da tutte le parti i suoi occhi erano freddi, tremendi, cattivi. La tirò su prendendola per il collo e con tutte e due le mani le strinse la gola. Non riusciva più a respirare e cercava disperatamente di liberarsi con nessun successo. La furia distruttiva del suo amore la stava uccidendo... lei non capiva perché, non aveva fatto niente per meritarsi ciò. 
A quel punto non riusciva più a pensare, il terrore aveva preso il sopravvento. Si sentiva mancare, l'aria non arrivava nei polmoni, tutto bruciava dentro di lei e fuori. Cominciò a ricordare cose lontante, assurde data la situazione. Lei da bambina che andava al parco con il babbo a comprare lo zucchero filato, il primo giorno di scuola, il primo amore, quella volta che aveva guidato per ore per andare in vacanza.....Mise le braccia sul petto del suo amore per cercare di tenerlo lontano e vide.... vide la pistola infilata nella cintura dei pantaloni ed ebbe veramente paura. Non capiva, non ragionava, non vedeva. Solo istinto. Sfilò la pistola dalla cintura e la puntò dritta addosso a lui, al suo amore, e sparò. Vide gli occhi di lui spalancarsi di stupore, vide la paura prendere il posto del furore sul suo volto. La presa sul collò si allentò e l'aria cominciò a fluire ai polmoni. Le bruciava tutto mentre poggiava i piedi in terra e cercava di respirare mentre il suo amore cadeva, in ginocchio, con le braccia lungo il corpo. Lo guardò: una macchia rossastra si allargava intorno al suo ombellico, lui la guardava ma non la vedeva, i suoi occhi erano velati. Aveva ancora la pistola in mano quando entrarono i poliziotti. Era seduta per terra con le spalle appoggiate alla parete, gli occhi pesti, uno quasi chiuso, le costole doloranti e un vistosissimo ematona a forma di mani intorno alla gola. Lui era disteso davanti a lei, con gli occhi aperti, sbarrati. Il polizziotto andò da lei e le parlò dolcemente, le prese la pistola, l'aiutò ad alzarsi e poi arrivarono i paramedici, l'ambulanza, l'ospedale. Un film di cui lei era la protagonista, ma sentiva voci lontane, immagini sfuocate. 3 costole rotte, lividi sparsi per tutto il corpo, mascella tumefatta, 3 denti saltati, commozione cerebrale, colpo di frusta, occhi neri e chiusi, naso rotto..... Per tornare alla realtà le ci vollero diverse ore.L'arrivo del dolore, unico, assordante, avvolgente e totale, dentro e fuori: solo allora riuscì a piangere. 


NEL 2013 SONO GIA' STATE UCCISE  54 DONNE, morte per mano di un uomo che diceva di amarle.
Lo chiamano femminicidio,  la verità è che loro non ci sono più per vivere la vita.

11 commenti:

  1. Posso solo restare in silenzio, tra dolore, rabbia e voglia di giustizia. Potrei dire di vendetta, ma in qualche modo bisogna essere superiori a chi fa della violenza l'unico, incivile modo per esprimersi. Sandrina, tocchi argomenti davvero importanti e delicati. Purtroppo nessuno si rende conto di quanto il rispetto della donna oggi non sia che uno spauracchio, un'illusione.. dovrebbero pagare tutti. Tutti quanti. E te lo dico perchè so che significa. Ti abbraccio.

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  2. Ely, parole perfette: spauraccio e illusione... rispetto della persona, rispetto dell'anima.... come si fa a essere così ottusamente cattivi? ma a volte si vedono e si sentono cose che a me sembrano inconcepibili... un abbraccio a te Ely!

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  3. Sandra... spesso queste donne negli occhi del loro uomo neanche trovano la freddezza, ma trovano il dispiacere perchè sono state loro a farlo diventare così. Quindi dopo averle buscate di santa ragione, lui sarà al loro fianco ad assisterle, ad asciugare lacrime, muco e sangue, a promettere solennemente che lui non alzerà mai più le mani a meno che lei non gli faccia partire di nuovo la trebisonda... e queste donne non lo lasceranno mai, perchè senza di loro lui non potrà vivere e loro dovranno fare di tutto per migliorare il loro carattere, perchè la colpa è la loro e lo sarà per tutta la vita.
    Se per caso qualcuno vedendo i segni cercherà di far capire che c'è qualcosa di sbagliato loro non capiranno, anzi saranno turbate da quell'intrusione non cercata. La loro vita è perfetta così, perchè ormai i loro uomini le hanno convinte... Un bascio triste triste triste!

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  4. Sospiro e mi commuovo. Siamo nel 2013 e continuiamo a far finta di essere civili.

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  5. Come ha detto la Litizzetto a sanremo, un uomo che picchia una donna di certo non le vuole bene, ma è soltanto une stronzo! Al primo segno di violenza, anche solo verbale o semplicemente minacciata, bisogna avere il coraggio di troncare la relazione e, se ne ricorrono i termini, denunciarlo. Donne, fate che non sia troppo tardi!

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    1. ci sono tanti tipi di violenza, c'è anche la violenza mentale.....

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  6. Sembra impossibile pensare che si possa arrivare a tanto! Dobbiamo continuare a parlarne per far capirà a chi è vittima di queste violenze che si può reagire!
    Grazie Sandra!
    Un abbraccio

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  7. ci hanno sempre insegnato di stare attente all'estraneo, all'extracomunitario, a chi voleva farci credere e invece voleva solo una cosa da noi......
    ma dobbiamo , invece, stare attente a chi ci è vicino, molto vicino tanto da essere facile per lui ucciderci!
    fa venire i brividi solo a pensarlo......
    ho letto che ascolti i sigur ros....hopipolla è il mio brano preferito!

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    1. a volte il cattivo è vicino, troppo vicino.....
      si sigur ros sono i miei "calmanti": se sono nervosa o ho bisogno di rappacificarmi con il mondo e con me allora li ascolto e magicamente mi riprendo.... li adoro!
      baci

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