sono solo pensieri in ordine sparso

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30 luglio 2012

2.7 I mie passerottini









Il tuo cuore lo porto con me 
Lo porto nel mio 
Non me ne divido mai. 
Dove vado io, vieni anche tu, mia amata; 
qualsiasi cosa sia fatta da me, 
la fai anche tu, mia cara. 
Non temo il fato 
perché il mio fato sei tu, mia dolce. 
Non voglio il mondo, perché il mio, 
il più bello, il più vero sei tu. 
tu sei quel che luna sempre fu 
e quel che un sole sempre canterà sei tu 
Questo è il nostro segreto profondo 
radice di tutte le radici 
germoglio di tutti i germogli 
e cielo dei cieli 
di un albero chiamato vita, 
che cresce più alto 
di quanto l'anima spera, 
e la mente nasconde., 
Questa è la meraviglia che le stelle separa. 
Il tuo cuore lo porto con me, 
lo porto nel mio. 
-- Edward Estlin (E. E.) Cummings







E io porto con me i  miei errori, li porto con me, tutti i giorni e tutte le notti, non mi lasciano mai.
Nel mio cuore c'è posto per tutti. 
E mi alzo tutte le mattine salutando chi avrebbe potuto esserci e non c'è per mia volontà. E la colpa mi assale vigliacca.  Perdonatemi miei passerottini, perdonatemi almeno voi visto che io non sempre ci riesco.



18 luglio 2012

2.6 Bocca di rosa






qui   per la ricetta dei
voluttuosi bocconcini di tacchino al pepe nero e mele golden

bocca di rosa - fabrizio de andrè



Ci siamo conosciute per sbaglio. Una vita fa. Su una spiaggia di Mikonos, appena ventenni.
Ci siamo litigate un flirt estivo e ho vinto io.
Ci siamo comunque piaciute e tenute in contatto per anni con una cartolina a Natale e una telefonata a Pasqua. Poi, con l'avvento di internet ci siamo scritte e riscritte e abbiamo chattato. A volte videochiamate ma raramente. E in quelle poche volte ti trovavo sempre più spenta.
Un amore sbagliato a 26 anni, un matrimonio finito a 29. Un figlio mai nato ma desiderato allo sfinimento.
Poi l'abisso. L'abbisso dell'anima che ti ha rubato sempre di più lasciando noi, che ti volevamo bene, a domandarsi che cosa ne sarebbe stato di te. Non hai voluto amici a compiangerti nei momenti bui. Ti si sentiva quando riemergevi dal profondo e cercavi di tenerci tranquilli fingendo allegria.
Ti ho voluto bene Bocca di Rosa, la puttana più dolce del mondo, come ti chiamavi tu.
... perchè la vita mi ha fatto fare sempre la puttana, la mendicante di affetto, per cercare un po' d'amore ho prostituito la mia anima e il mio corpo, e guarda qua, che bel risultato, a 45 anni sono sola più di un cane.....perchè la ita mi ha fatto fare la puttana, ho dovuto mendicare amore e prostituire il mio corpo e la mia anima per un po' di affetto e... guarda qua, che bel risultato... ho 45 anni e sono sola come un cane, no, anzi peggio... ho saputo sceiere sempre le persone sbagliate...
E io a dirti che io c'ero, si, io c'ero e "posso prendere un treno e arrivare da te in tre ore". Non mi hai mai voluta accanto a te fisicamente, mi vergogno, dicevi. Solo parole scritte fra di noi. Ho una tua foto insieme a me nel mare azzurro della Grecia, due bambine sorridenti, ecco quello che sembriamo e che eravamo.
Non credo di aver fatto tutto quello che potevo o che dovevo fare per te ma ti ho voluto bene e te l'ho sempre detto.

 ah, ah, ah, tu la brava ragazza, quella a cui va tutto bene e io la disgraziata quella a cui va tutto male... ah, ah, ah, come si fa a voler bene a una così?

Proprio a una così si vuole bene, un bene dell'anima.
Ti abbiamo vista sfiorire dolcemente, spegnerti in una cascata di petali di fiori senza poter far nulla, noi che ti amavamo.
Mi rimane solo quella foto, una chiavetta rosa dove ho gelosamente custodito tutte le nostre mail e una cronologia di chat su Skype: ma ti ho voluto bene, stronza, ti ho voluto bene e tu lo sapevi.
Ma niente e nessuno ti ha impedito di andartene.
Nella tua ultima mail postuma (di 20 giorni fa) programmata per arrivare quando tutto era già stato fatto mi dici:

Sandrì, non ti arrabbiare troppo con me e non ti preoccupare: questa volta l'ho fregata io la vita, ho scelto io il momento....

Ma sei davvero sicura di aver scelto il momento tu? Io dico che come sempre è stata lei a decidere che era arrivato il momento per lei di andarsene da te, come fa con tutti, del resto.
Ciao topolino marsicano, ciao Bocca di Rose, guardami da dove sei e continua a volermi bene.
Mi mancherai.





Scrivo queste parole sperando di riuscire  ad attenuare il dolore di aver perduto una persona cara, ma so che la sola medicina sarà il tempo. Nessuno sapeva di lei e me, della nostra amicizia a distanza, solo pochi intimi, ma non ho detto niente a nessuno della mia Bocca di Rosa, perché lei è solo mia adesso, solo mia. L'unica cosa di cui sono contenta è che ha smesso di soffrire del mal di vita che l'attanagliava da tanti anni, con il coraggio della disperazione di chi riesce a togliersi la vita. Mi ha insegnato tanto e tanto mi ha dato, ma, mi ha lasciato sola. 


 

16 luglio 2012

2.5 galleggiare

A volte, dopo anni di convivenza è come se due esseri vivessero nello stesso spazio ma in due bolle separate. Diventa facile estraniarsi ognuno nel suo mondo, escludendo quello che ti da fastidio del mondo esterno al tuo essere.







la mia bolla è la piscina: io mi immergo  in piscina. Galleggio per ore sul bordo dell'acqua, il rumore del risciacquo  che si infrange sulle mie orecchie, dentro le mie orecchie. Tutto ovattato, tutto ridotto, tutto ridimensionato. Apro gli occhi mentre fluttuo sull'acqua  e guardo il cielo limpido, azzurro pallido, qualche nuvola a bassa quota, qualche batuffolo di cotone sparso, le fronde degli alberi, le rondini che volano in cerchio sopra di me.... Tutto ovattato, tutto anestetizzato.
Come se tutto fosse distante, fosse un film che mi passa davanti agli occhi. Il sole accecante mi fa distogliere lo sguardo dal   blu-viola dei cespugli di lavanda, il giallo dell'elicriso, il bianco pallido delle ultime rose e l'argenteo brillio delle foglie degli olivi.....

Si perde, nell'acqua, la sensibilità al rumore esterno e si rimane galleggianti in un mondo senza tempo, senza lancette.  Si analizzano i sentimenti come se fossero di qualcun altro....
E in questi momenti io riesco ad essere spettatrice della mia vita. A volte il film non mi piace. Ma non mi posso alzare ed andarmene, non funziona così.
Allora mi reimmergo e sgombro la mente da pensieri sgraditi, ritorno nel mio ovattato mondo di rondini e colori, di rumori sommersi e tutto si quieta.


11 luglio 2012

2.4 parole



hai buttato li quelle due parole come una mannaia che cade sul collo del condannato
hanno distrutto quel poco che stavo cercando di contenere
una falce fenaia risparmia qualche spiga di grano, a volte: tu non hai fatto prigionieri
è stata una liberazione: era da tanto che le aspettavo





7 luglio 2012

2.3 l'armatura rossa









Per anni mi sono alzata, tutte le mattine, stanchissima e semidistrutta dal dolore. Tutte le mattine per proteggermi dal mondo indossavo la mia armatura.
Era rosso sangue, lucida e brillante, splendente come l'onestà. Copriva tutto il mio corpo, solo una striscia davanti agli occhi per vedere quello che c'era da vedere. Niente entrava, niente lei lasciava entrare. Niente lei lasciava uscire.
Per i primi tempi mi ha protetto, cullato, sostenuto e forgiato anima e corpo. Ho potuto continuare a vivere dentro di lei, custodita.
Niente riusciva a entrare, ma niente usciva.
Non entrava dolore o scontentezza, non entrava inadeguatezza, insicurezza, non entravano illusioni o incertezze. Dentro c'era solo un mare ovattato, calma piatta. Era un rifugio dalla vita. Non entrava amore.....
Ma non usciva niente.  Tutta la rabbia, tutto il rancore, l'insicurezza, il dolore, l'odio, la paura... era tutto dentro che covava e ribolliva sotto di lei.







Poi, finalmente, una mattina mi è stato impossibile indossarla.
Ho trovato 4 parole - mi dipisce, perdonami, ti amo, grazie.
Un mantra, per me che non sono religiosa, che non credo in un essere supremo, 4 parole e ho scavato.
Ho aperto le porte e lasciato uscire la muffa, il dolore, l'odio e ho tirato dentro il sole, l'amore, la serenità.
Ho aperto le porte e il profumo dei gelsomini è entrato, il profumo del pane è entrato, e la vita mi ha travolto, ancora.




Ho imparato il perdono, per me, per gli altri, per l'universo.
Ancora fatico, ancora zoppico ma l'armatura è stata portata alla discarica.... non la voglio più.
Mi Dispiace, Perdonami, Ti Amo, Grazie.