sono solo pensieri in ordine sparso

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24 gennaio 2013

2.29 una tisana per non scordare














E' già passata più di una settimana, per l'esattezza sono 10 giorni.
Passo davanti alle scalette dell'appartamento vuoto e sospiro. A volte quando arrivo e sono soprappensiero guardo in alto e mi aspetto di vedere le finestre aperte e la luce accesa, mi aspetto di sentire la musica e un buon profumo che mi colpisca le narici e invece rimango delusa e torno con i piedi per terra: se ne sono andati. Sono tornati a casa.
Perchè negli ultimi 4 anni avevo trovato una certezza.
L'Eva è entrata piano nella mia vita. In punta di piedi per poi esplodere in tutta la sua energia.
Una donna non invadente, rispettosa dell'altrui persona, dell'altrui anima e dell'altrui libertà.
Arrivata in punta di piedi e tornata a casa con il botto.
E' stato bello conoscerla. Lei con tutte le sue energie positive, con i suoi movimenti mentali molto simili ai miei. Viaggi nei pensieri, voli pindarici, desideri fortemente voluti e realizzati, emozioni eviscerate e scandagliate. Molto simile il nostro modo di "sentire". Molto simile il nostro modo di reagire. Molto portate alla speranza, alla positività. Lei mi ha fatto scoprire la parte migliore di me, quella che tenevo nascosta in fondo in fondo, mi ha fatto capire che quella era la parte che il mondo aveva il diritto di conoscere.
La Sandra allegra, la Sandra triste, certo ma soprattutto la Sandra che non ha paura di sognare, di sperare e di credere che domani è davvero un altro giorno e tutto è possibile in un giorno nuovo.
I mantra, i pensieri positivi, le preghiere, i sogni. Mai fermare il pensiero, mai pensare negatavio, mai abbandornarsi. E ci siamo rette a vicenda in questi anni, attingendo e dandoci forza e emozioni.
E adesso rimpiango il salire le scale, entrare in una cucina piena di profumi e incensi, piena di "inventi" e di sapori, piena di colori e di idee. Era come entrare in un mondo diverso, quasi magico. Ma fino a che le cose non le perdi non ti rendi conto, no? Funziona così. Non ti rendi conto di come è bello salire le scale e sedersi davanti a una  pava, un bollitore, sorseggiare insieme un mate, chiaccherare e ridere, assaggiare biscotti semplicemente raccontarsi un momento per sentirsi capite. Nei nostri pomeriggi vagabondi, sorseggiando tisane, la battuta era sempre quella:
Eva, quando te ne vai la pava me la lasci per ricordo!
 Alla fine il momento di andare è davvero arrivato. Grande festa, grande cena di pesce, regali, baci, abbracci e fotografie, pianti nascosti e pensieri tenuti. Il lunedì pomeriggio, quello dell'aereo c'era un'aria strana, nessuno voleva salutarsi, era come chiudere un ciclo, era chiudere un ciclo. 
Dopo 12 anni di permanenza in Italia, venuti dall'Argentina quella del fallimento, ritrovatisi senza una pesos dopo anni di sacrifici e senza una parvenza di certezza per il futuro hanno lasciato tutti i loro affetti e sono venuti in Italia a lavorare per fare un ricongiungimento pensionistico. Italiani per nascita, di passaporto italiano, figli di migranti e migrati in teneressima età non conoscevano l'Italia. Hanno lasciato figli e nipoti già in grado di camminare con le proprie gambe e sono venuti qua. Lo scopo era la pensione minima e quello scopo raggiunto non c'era più niente a trattenerli. Se non gli amici, i compagni di avventura trovati in questi 12 anni di vita vissuta nelle colline fiorentine. Hanno fatto di tutto, lui il tuttofare in un agriturismo, lei la cuoca in una casa di riposo con una dignità e una onestà meravigliose. Finito il ciclo si torna a casa, alla felicità di abbracciare figli e nipoti, alla vita quotidiana che avevano faticosamente lasciata per tentare l'aventura in Italia, si torna a casa, finalmente per sempre e non per un mese di vacanza. 
Il giorno dopo la loro partenza sono salita nell'appartamento per riprendere le ultime cose che le avevo prestato, tipo coperte e lenzuola visto che le loro erano già state impacchettate e infilate in un container la settimana prima. Salgo, passi lenti e tristi, so di non trovare nessuno. Apro la porta e sento però ancora il profumo di "Eva", quella fragranza di legna appena tagliata e di muschio tanto familiare. Girello per un po', controllo, frugo, mi gingillo pensando fino a quando la vedo. La pava. La pava era li ad aspettarmi. Lei si  era davvero ricordata di lasciarmela. E' stato bellissimo vederla.
Eva, questo è il nostro cordone ombellicale, è il nostro essere unite anche se lontane.
Ecco, da allora la pava è sempre in movimento, ricordo vivo e presente di tanti bei sentimenti. 
Ho preso l'abitudine di farci le tisane , spesso con frutta e spezie, con agrumi e anici stellati. 
Una di quelle che mi piacciono di più è quella con lo zenzero...




Eva, per non scordarci mai....
con il cuore
Sandra 



1 commento:

  1. Sandra,che dire le tue parole sono emotive e piene di lacrime,lacrime di emozione di felicita ,quando vi o conosciuti o detto siete come noi di famiglia ,quasi ,si famiglia nostra ,ci avviamo trovati il piedi e la scarpa,voi persone meravigliose... Paolo senza parole, quello che a fatto per me specialmente, per che dopo il mio incidente la forza era quelle che era ,lui aveva capito come un vero fratello, bel uomo di fuori e di dentro ,le due ragazzi oltre tanto e te come lo specifici tu che trovi le parole giusti eravamo in la stessa frequenza ,Sandra una donna tosta e alo stesso tempo,sensibile,e intelligente niente da fare quando manca la materia grigi e tu ci lai da vendere.La pava bastava una volta per dirlo le parole e un documento.Angelo che fu il autore di la nostra amicizia, no a parole per descrivere il vostro comportamento rispettoso verso noi ,quello e di vallo rare,e di conseguenza e nata la bella amicizia che non dimenticherò mai .Di cuore vi vogliamo bene ,per sempre MARI EVA E ANGELO

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