musica per l'ascolto
Perchè la vita ti passa addosso. Spesso e dolorosamente. E ci sono giorni in cui non vorresti tornare a casa perchè tornare a casa è faticoso, difficile. Ci sono rapporti da coltivare, ci sono pensieri che devi tenere chiusi a doppia mandata e non far trapelare, ci sono quelle idee strane che ti girano per la testa e non vorresti avere tutti i piccoli grandi problemi di una vita normale, identica a milioni di altre vite. E diventa pesante e soffocante indossare la solita maschera per tenere a distanza tutto le noie e le quisquilie giornaliere.
E allora ti metti a cucinare perchè
cucinare è un'arte, cucinare è un rito per rientrare in possesso della tua anima, cucinare è senitre il mondo che si crea sotto le tue mani. E tu adori cucinare.
Quasi come un culto, entri nella tua cucina e annusi. Si sentono i profumi delle spezie, se sai sentire bene, si sente il profumo del ramo di gelsomino siciliano che hai staccato dalla siepe, dolce e sinuoso che evoca ricordi di viaggi lontani di bambina.
Quasi come un cerimoniale sacro, ripetuto e affinato nel tempo. buona musica di sottofondo, magari i Sigur Ros. Apri una bottiglia di vino, un buon chianti, lo versi in un calice e lo fai correre lungo le pareti di vetro della boulle e guardi il colore rubino che inonda mentre sale e scende in morbide curve. E ancora annusi, ti inebrii con il profumo prima dell'assaggio. Ti infili il grembiulone nero, giri i fili intorno alla vita due volte e fai il fiocco, con cura, senza fretta, con affetto. Strisci le mani lungo le cosce per stenderlo. Accendi una sigaretta e la lasci bruciare nel posacenere vicino alla finestra perchè te la dimentichi e cominci.
Cominci a sbucciare la cipolla, a scegliere il coltello, a tagliarla e a sentire il suono della lama sul tagliere di legno. La affetti in fili sottili per metterla nell'olio. E aggiungi lo spicchio d'aglio. E non ti arrabbi nemmeno quando devi tenere premuto il pulsante del gas per almeno 7 o 8 secondi per farlo stare acceso. Fiamma bassa, bassissima. Senti lo sfrigolio della cipolla che sprigiona nell'olio il suo profumo. Sembra parlarti.
E poi ti piace sentire i profumi di cottura. T piace guardare la cosa che prende forma. E scegli le erbe aromatiche, foglia per foglia con lentezza e attenzione, le lavi, le aggiungi.
E lasci andare il pomodoro mentre prepari la pasta.
Impastare acqua e farina, sentire il calore che si allarga sotto le mani, sentire l'anima del grano che risorge. Distendere. Formare. Lasciar riposare.
Ti piace, ti dà piacere, ti acquieta l'anima.
E poi il desco: imbandito come quella di un Re, posate perfette, bicchieri enormi, tovaglie di lino incantato.
E quando il piatto arriva, fumante e delicato, bello ed etereo ti piace sentire i commenti estasiati degli amici.
Cucinare per te è come sparire nel mondo incantato delle fate, è come riappropiarsi della vita con lentezza e perfezione, è godere di ogni profumo o immagine che riesci ad avere fino nell'ultima fibra del tuo corpo.
In fin dei conti sono solo ricette per la lietezza dello spirito.Quasi come un culto, entri nella tua cucina e annusi. Si sentono i profumi delle spezie, se sai sentire bene, si sente il profumo del ramo di gelsomino siciliano che hai staccato dalla siepe, dolce e sinuoso che evoca ricordi di viaggi lontani di bambina.
Quasi come un cerimoniale sacro, ripetuto e affinato nel tempo. buona musica di sottofondo, magari i Sigur Ros. Apri una bottiglia di vino, un buon chianti, lo versi in un calice e lo fai correre lungo le pareti di vetro della boulle e guardi il colore rubino che inonda mentre sale e scende in morbide curve. E ancora annusi, ti inebrii con il profumo prima dell'assaggio. Ti infili il grembiulone nero, giri i fili intorno alla vita due volte e fai il fiocco, con cura, senza fretta, con affetto. Strisci le mani lungo le cosce per stenderlo. Accendi una sigaretta e la lasci bruciare nel posacenere vicino alla finestra perchè te la dimentichi e cominci.
Cominci a sbucciare la cipolla, a scegliere il coltello, a tagliarla e a sentire il suono della lama sul tagliere di legno. La affetti in fili sottili per metterla nell'olio. E aggiungi lo spicchio d'aglio. E non ti arrabbi nemmeno quando devi tenere premuto il pulsante del gas per almeno 7 o 8 secondi per farlo stare acceso. Fiamma bassa, bassissima. Senti lo sfrigolio della cipolla che sprigiona nell'olio il suo profumo. Sembra parlarti.
E poi ti piace sentire i profumi di cottura. T piace guardare la cosa che prende forma. E scegli le erbe aromatiche, foglia per foglia con lentezza e attenzione, le lavi, le aggiungi.
E lasci andare il pomodoro mentre prepari la pasta.
Impastare acqua e farina, sentire il calore che si allarga sotto le mani, sentire l'anima del grano che risorge. Distendere. Formare. Lasciar riposare.
Ti piace, ti dà piacere, ti acquieta l'anima.
E poi il desco: imbandito come quella di un Re, posate perfette, bicchieri enormi, tovaglie di lino incantato.
E quando il piatto arriva, fumante e delicato, bello ed etereo ti piace sentire i commenti estasiati degli amici.
Cucinare per te è come sparire nel mondo incantato delle fate, è come riappropiarsi della vita con lentezza e perfezione, è godere di ogni profumo o immagine che riesci ad avere fino nell'ultima fibra del tuo corpo.
Sandra, questa sei te ma questa sono io, identica, parola per parola, la sigaretta dimenticata, la vita che torna a scorrere nelle vene grazie a quei profumi, quei gesti, quelle consistenze, un rituale di bellezza sì, ma interiore, che riporta il sorriso sulle labbra, distende i nervi, fa brillare gli occhi.........
RispondiEliminae ti inumidisce il cuore...
EliminaE questi legnetti ricoperti di musschio giallino. I fiori che sbocciano, la lentezza delle stagioni. Perchè ci sono giorni in cui non vogliamo accorgerci che di noi stessi e del piacere di fare le cose. Le nostre cose. Ritrovare gli spazi per non perdersi nei pensieri, che magari fa bene ma troppo fa male.
RispondiEliminaTi abbraccio, amica mia, in questi giorni ti ho pensato tanto.
:*
Berry, hai notato il giallo muschiato sui legnetti... io ho fotografato quello, non il fiore.... sintonia?
Eliminaun abbraccio enorme e grazie topina
cucinare con passione: medicina per l'anima
RispondiEliminamiglior medicina della passione credo non possa esistere
EliminaA parte il doppio giro di cordino di grembiule (a stento ne faccio uno...) sembra la mia descrizione!! Sei bella Sandrì!
RispondiEliminama è un cordino lunghissssssimo di quelli da chef........ e allora siamo proprio uguali tesoro!
Eliminae lo so bambine, siamo fatte così noi spadellatrici!
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