La teneva per la testa, quella testa piena
di riccioli fitti e neri. E non aveva sospettato che potessero essere così
morbidi prima di toccarli.
Lei lo aveva visto subito, appena era entrato
nel bar. Era seduta al bancone e parlava con il barman, lo aveva visto e
aveva rabbrividito. Aveva visto "dietro".
Questo
suo dono o maledizione, come poteva chiamarsi ancora lei non lo aveva
capito, questo suo poter guardare dietro le persone e vedere le colpe e
le gioie come fossero grandi scie colorate: blu per le colpe, bianco
accecante per le gioie. E lui aveva una scia blu così lunga che non se
ne vedeva la fine. Ebbe subito paura.
Che succede?
Niente, niente, non è niente.
Ma
lui si avvicinava e la sua scia invadeva tutta la stanza, entrava
dentro tutti i presenti con la sua aurea nera come la pece a toglier
l'aria. Si sentiva odore di muffa, odore di chiuso, di stantio man mano
che si avvicinava.
Ordinò una birra e si sedette sullo sgabello accanto al suo.
Lei
si ritirò ancora di più dalla sua parte, non riusciva a smettere di
tremare, quella scia stava invadendo il suo mondo e lui sembrava
consapevole del male che portava con se. La guardò.
Che cosa vedi tesoro? Vedi qualcosa dietro?
Lei scosse la testa e fece per alzarsi e andarsene. Lui la trattenne per un braccio e le bisbiglio nell'orecchio
Lo so che cosa vedi piccola puttana negra, ma non lo racconterai a nessuno vero?
Rovescio
il suo testone indietro in una risata sguaiata e fragorosa. Il puzzo di
muffa era dappertutto, non lasciava respirare. Lei ansimava. Lo so che
cosa vedi, lo so che cosa vedi...... lui sapeva che lei vedeva
dietro.... no, forse era la paura che le faceva credere alle sue più
inconfessabili fobie.
Bevve la birra tutta d'un fiato, sempre tenendole i capelli e rovesciandole la testa all'indietro.
La trascinò giù dallo sgabello e la tenne in ginocchio davanti a se, sembrava enorme.
E
lo sai perché non lo racconterai a nessuno quello che hai visto? ... tu
no lo dirai a nessuno perché - e si abbassò per sussarrarglielo
all'orecchio - ti ucciderò e i morti non parlano.
Fu
un attimo eterno. Lei sentiva il tanfo provenire da quelle vesti,
vedeva la scia crescere e diventare di un blu quasi nero e non c'era posto per nient'altro, sentiva il puzzo dell'alito marcio di quell'uomo così
tremendo, sentiva il mondo sparire sotto tutto quel sudiciume.
Un
attimo prima di cedere al terrore, mentre lui la stava alzando e
tirandola in aria tenendola per la gola con una mano sentì un calore fra
di loro. Guardò in basso e vide la sua mano che avvolta in uno squarcio
di luce entrava dentro il costato dell'uomo e ne usciva con un
cuore nel palmo. Non si era resa conto di quello che stava succedendo, non
si era resa conto di quello che stava facendo. Adesso lui la guardava
con occhi increduli e la lasciò andare mentre crollava in ginocchio...
Piccola puttana negra ...
Furono le sue ultime parole biascicate a mezz'aria.
fortissimo,che suspence !
RispondiEliminanon so mai se mi prendi per le mele o se dici davvero... farò la positiva!
Eliminamazza Sandrina ci diamo al giallo virante al blu oggi
RispondiEliminache vuoi Amanda, quando la notte non dormo mi metto a pensare e vengono fuori 'ste robe!
EliminaCiò messo un pò per arrivare da queste parti, ma ce sballo. Che racconto.
RispondiEliminaBravissima.
Mi unisco ai tuoi followers.
Ciao
Alice
Benvenuta Alice, grazie!!!!!
EliminaMa è un tuo racconto???Complimenti!
RispondiEliminaVolevo lasciarti la mia mail, così da poter continuare a chiaccherare di piantine...Ho visto le foto che mi hai linkato...BEH WOW!!!Sono tantissime e tutte diverse e si sente l'entusiasmo mentre ne parli!
Quando hai tempo e se ne avessi voglia mi farebbe sentirti qui : attar_of_roses@hotmail.it
Ciao cara, si scritto io, pazza eh? Comunque, scrivimi pure se ha bisogno di consigli. Noi abbiamo messo in serra ieri le nostre in previsione dell'arrivo di Cleopatra oggi.... troppa acqua non va bene per le ragazze!
EliminaCiao topina
Splendido...
RispondiEliminaE non sono proprio amante di questi racconti
❤
Cami
Grazie!
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